Il prato in Kikuyo Nano

Il prato in Kikuyo Nano

Cos’è il kikuyo nano

Utilizzato comunemente in Australia nei giardini ma anche nei campi sportivi  e di golf, nei parchi giochi, e nelle aree pubbliche molto trafficate il kikuyo nano ( Pennisetum clandestinum) è un prato vigoroso di macroterme che sta affermandosi anche nel nostro Sud. E’ un tappeto erboso basso ( si taglia sui 3,0 cm con il rasaerba elicoidale ed il robot e sui 4,5 cm con quello rotativo), con una densità e tolleranza all'usura superiori alle macroterme attualmente utilizzate (leggi Gramignone) nel nostro Paese e inoltre:

  • Tollera il caldo
  • Resiste alla siccità
  • Si riprende rapidamente dagli stress estivi
  • È ideale sui prati in pendenza
  • Ha un basso costo di manutenzione
  • E’ versatile: si adatta a tutti i tipi di prati
  • Tollera le malattie
  • Recupera velocemente i danni da calpestio

La varietà attualmente diffusa in Italia è sterile e si diffonde tramite zolle di prato in rotoli, stoloni e rizomi.

La concimazione del kikuyu nano

L'azoto è il nutriente più importante per la fertilizzazione del kikuyu nano. I periodi cruciali per la sua distribuzione sono tra aprile e maggio, quando l’erba riprende la sua attività vegetativa. Il kikuyu cresce vigorosamente dopo l’applicazione di azoto, soprattutto quando le temperature superano i 22-25°C. È necessario utilizzare concimi a lentissima cessione con un rilascio che superi i 60 giorni o concimi organici a lento rilascio. Una sola applicazione di questi prodotti manterrà il prato verde e rigoglioso tutto l'anno. Altri nutrienti essenziali sono il ferro e il manganese. Applicazioni fogliari di questi micronutrienti uniti a urea manterranno il prato scuro e lussureggiante durante la stagione vegetativa senza stimolare una eccessiva crescita. Si evitino concimi azotati granulari a pronto effetto nei mesi più caldi che possono produrre aree di crescita eccessiva soggette a scalping e formazione di feltro o provocare stress da caldo predisponendo l’erba alle malattie.

Irrigazione del kikuyu nano

Il kikuyu prospera con un'irrigazione profonda e poco frequente. Nonostante la sua resistenza al secco, ha un fabbisogno idrico più elevato rispetto ad altre macroterme come la gramigna. È necessario quindi regolarsi in base alle condizioni climatiche, mantenendo il terreno del prato sempre umido con irrigazioni uniformi, soprattutto nei periodi di caldo e siccità, evitando la formazione di macchie secche. Si possono usare mensilmente agenti umettanti ad azione penetrante e idroritentiva.

Diserbare il kikuyu nano

Per mantenere la qualità del prato di kikuyu nano, è necessario prevenire la presenza di erbe infestanti a foglia larga. La rasatura ad alta frequenza come quella con il robot elimina da sola le erbacce che crescono ad un’altezza superiore a quella del prato. In caso di grandi infestazioni si può considerare l'applicazione di un erbicida mirato, evitando dicamba e fenossiderivati, fitotossici per il kikuyu. Si raccomandano principi attivi come il clorpiralid e il fluroxipir. La densità del kikuyu limita la nascita di infestanti graminacee annuali come il pabio e l’eleusine. L’impiego di un erbicida antigerminello può garantire l’assenza di queste infestanti.

Malattie del Kikuyo nano

Al momento l’unica malattia fungina osservata in Italia sul kikuyo nano è stata l’Elmintosporium ( Leaf Spot) con piccoli imbrunimenti e ingiallimenti fogliari soprattutto nelle aree con scarsa manutenzione e ristagni idrici. In California negli ultimi anni si è però notata una certa recrudescenza della Rhizoctonia solani. Sono quindi probabili in futuro attacchi di questa malattia anche da noi. I sintomi compaiono dopo le prime piogge autunnali, normalmente a fine ottobre e la malattia persiste fino a marzo, con l'arrivo del clima più caldo. Nei prati di pregio i giardinieri trattano l’erba per questa malattia con fungicidi preventivi a base di azoxistrobina (efficace anche sul Leaf Spot)  .

Come rinnovare il prato di kikuyo nano

Il prato del giardino con il  kikuyo nano va arieggiato a inizio estate, rimuovendo il feltro e sfoltendo eventuali stratificazioni di erba . Altri vantaggi sono:

  • Eliminazione dello scalping
  • Miglioramento della qualità estetica e del colore
  • Aumento della densità ed uniformità del prato
  • Aumento della resistenza agli stress estivi
  • Resilienza da calpestio intenso e dagli strappi

Il riporto (top dressing) di un terriccio sabbioso  dopo l’operazione, migliora il terreno, aumentando l'assorbimento di acqua e nutrienti.  

 

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